#Talks: La moda, Parigi... e una laurea alla Ca' Foscari
+ MFW: cosa monitorare per uno sguardo sulla Cina?
Buondì! Come state? Sono giorni che io cerco di raccogliere le energie: la settimana della moda di Milano inizia martedì, e come al solito sarà rocambolesco - se non impossibile - riuscire a essere ovunque. Anche questa stagione cercherò di essere presente il più possibile a tutte le sfilate e le presentazioni rilevanti per questa newsletter ma, prima di procedere con il recap di ciò che vedremo alla MFW e introdurre l’ospite del Talk di oggi, ho una notizia molto bella e gratificante da condividere con voi.
Tutti invitati 🍸
Sono stata invitata a intervenire, venerdì 22 alle ore 19 presso il Museo Bagatti Valsecchi a Milano, con un breve speech sul rapporto tra Made in Italy e Made in China alla conferenza stampa di INCONTRI, evento sponsorizzato e promosso dalla città di Guangzhou. INCONTRI presenterà le collezioni di 12 designer cinesi durante le settimane della moda di Milano e Parigi. Dopo la conferenza stampa, seguirà un cocktail con dj-set. Se desiderate venire, io sono lì! Ci conosciamo di persona, dai 🙂
MFW: cosa monitorare per uno sguardo sulla Cina?
In tutto ciò manterrò uno sguardo attivo su tutto. La scorsa stagione (il recap è qui) abbiamo assistito al ritorno della Cina a Milano dopo la riapetura post-pandemia. Top model cinesi in passerella, star cinesi in front row e designer cinesi che hanno sfilato/presentato. Monitoriamo quindi Tod’s per la presenza dei testimonial cinesi Liu Shishi e Xiao Zhan. Questa sarà anche l’ultima collezione del direttore creativo di Tod’s, Walter Chiapponi. Importantissimo è il debutto di Sabato De Sarno - ex braccio destro di Pierpaolo Piccioli in Valentino - alla direzione creativa di Gucci: è l’evento più atteso di Milano Fashion Week. Ancora, Peter Hawkins debutterà alla direzione creativa di Tom Ford; Simone Bellotti debutterà invece alla guida di Bally. Scopriremo presto i feedback del mercato cinese. Quanto al recap con focus Cina:
21 settembre
Sfila Giada: alla direzione creativa c’è Gabriele Colangelo dal 2015, ma il brand è stato acquisito nel 2005 dal gruppo cinese RedStone Haute Couture. Alla sfilata potrebbe esserci l’attrice cinese Zhang Jingchu, già protagonista lo scorso luglio dell’evento Giada Academy a Milano, che ho raccontato su Vanity Fair.
Sfila anche Act n°1: se amate la Cina non potete non conoscere la casa di moda italiana diretta da Luca Lin. Luca ha una cifra stilistica che fonde con consapevolezza la cultura italiana e quella cinese (ricordate la collezione dedicata all’Opera di Pechino?), rendendo tutto perfettamente commerciale e visivamente impattante.
22 settembre
Sfilano: Annakiki, diretta da Anna Yang; fuori calendario c’è Septwolves, per la prima volta a Milano.
24 settembre
Sfilano: HUI Milano, di HuiZhou Zhao; Shuting Qiu, nome cinese imperdibile. Shuting Qiu è laureata alla Royal Academy di Anversa, ha vinto il Bof China Prize 2019 ed è stata semi finalista del LVHM Prize 2021. Ha collaborato con Swarovski e Ugg. Dopo essere stata invitata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana nel settembre 2019 e 2022, ha debuttato in passerella lo scorso febbraio e torna a desso con la nuova collezione. Il brand ha sede a Shanghai.
Poi ci sono le presentazioni: Qinghe Cashmere il 19 settembre; Sara Wong il 20 settembre. Dal 20 al 24 a Palazzo Giureconsulti a Milano c’è il Fashion Program Hub di Camera della Moda. Ci troveremo anche Liwen Liang: una fusione di moda e ceramica. Il 24 settembre a Palazzo Giurenconsulti ci sarà la mostra China’s Miao Ethnic Culture organizzata da HUI Milano, purtroppo non è aperta al pubblico. Segnalo infine la mostra-evento Keqiao The Excellence Exhibition Sustained Research for a Better Future, che si terrà il 19 settembre nel cortile di Palazzo Isimbardi, in corso Monforte: protagonista sarà una selezione attentamente curata della produzione tessile nel distretto tessile della città di Shaoxing, nella provincia dello Zhejiang, sud est della Cina. La mostra sarà affiancata dall’esposizione di modelli studiati da due designer italiani che da tempo lavorano in Cina: Angelo Cruciani e Alberto Zambelli. Accanto a loro anche le creazioni dei designer cinesi Ling Yali e Qi Bin e i tessuti derivati dalla polpa di bambù locale.
Per finire, vi segnalo che domani sul sito dell’università IULM ci saranno degli incontri formativi gratuiti in diretta live in collaborazione con Fondazione Italia Cina. Qui per partecipare: il primo talk è dedicato proprio alla moda.
NB.
Domenica prossima la newsletter non arriverà, sarò ancora nel calderone delle sfilate. Tornerò da voi tra mercoledì e venerdì (durante la PFW), anzi votate la vostra preferenza: mi interessa scrivervi in un giorno in cui so che mi leggerete ❤️
#Talks: La moda, Parigi... e una laurea alla Ca' Foscari
#Talk è l’appuntamento extra dedicato ai lettori premium. L’ospite di oggi è Giulia Targon, che ho avuto il piacere di conoscere quando un giorno mi ha scritto in quanto lettrice di Moda in China. Le ho chiesto di lasciarsi intervistare perché sono convinta che il suo percorso sarà d’ispirazione a chi in questa community studia cinese e desidera lavorare nella moda. Giulia oggi vive a Parigi, lavora per la casa di moda cinese ICICLE come assistente del direttore creativo e CEO.
Giulia, ci racconti il percorso che ha preceduto l’inizio della tua carriera a Parigi?
Dopo il liceo linguistico, durante il quale ho iniziato l’apprendimento della lingua cinese, ho conseguito la triennale in mediazione linguistica al Campus Ciels di Padova e la magistrale in Ca’ Foscari,