Playback speed
×
Share post
Share post at current time
0:00
/
0:00
Transcript

La crisi cinese, Gucci e qualche riflessione

A fronte del calo dei ricavati dal mercato cinese, osserviamo da vicino gli ultimi eventi che hanno interessato Gucci

Buongiorno! Ci eravamo salutati a marzo con l’intervista esclusiva a Qui Huilian, la dottoressa cinese di Shanghai che a 70 anni ha sfilato per Miu Miu: quante cose che sono accadute nel frattempo! A cominciare dalla Shanghai Fashion Week, di cui ho scritto per VOGUE Italia: qui trovate il mio pezzo con un recap di 7 brand cinesi interessantissimi + l’intervista a Tasha Liu, la fondatrice della piattaforma Labelhood che è un vero incubatore di talenti.

Ma prima di cominciare, ancora un attimo per ringraziarvi tutti: questo 8 aprile Moda in China ha compiuto 3 anni! È sorprendente vedere questa community crescere sempre di più, con i suoi ritmi (per me questo è pur sempre un side project che accompagna il mio lavoro!) e in uno spazio digitale che ha avuto già svariate volte la possibilità di farci conoscere di persona. Grazie a ognuno di voi per essere qui. ❤️


Cos’è questa crisi cinese che sta travolgendo il lusso?

Ricordate quando lo scorso novembre abbiamo parlato dello shopping festival 11.11? Fonti cinesi confermavano la perdita di interesse dei luxury consumers nei confronti degli acquisti dedicati al Single’s Day. Anche un caro collega cinese mi confermò, qui a Milano, questo fenomeno: “Siamo stanchi di comprare”, mi disse. Interessante fu il commento di un utente cinese su Weibo, che lamentava il costante aumento dei prezzi attuato dall’industria del lusso. Nello specifico, lamentava il nonsense che derivava dagli sconti applicati in occasione degli shopping festival su prodotti che, solo un anno prima, costavano comunque di meno.

La frenata dei luxury consumers cinesi sarebbe stata evidenziata dai dati divulgati dal gruppo Kering, che ha annunciato il calo delle vendite di Gucci in Cina. Wall Street Italia scrive:

Sono mesi ormai che il settore del lusso è attanagliato dai timori di un rallentamento degli acquisti da parte dei cinesi. La conferma è arrivata solo la scorsa settimana con la diffusione delle stime sui dati di vendita di Gucci, uno dei brand del settore luxury più amato dai consumatori cinesi: i ricavi nei tre mesi al 31 marzo – ha fatto sapere il gruppo Kering, che controlla il brand italiano –  dovrebbero diminuire di quasi il 20% su base comparabile, soprattutto per l’impatto negativo della regione Asia-Pacifico. Le previsioni –  oltre ad alimentare un’ondata di vendite sul le vendite sul titolo del colosso francese (che nell’ultimo anno ha lasciato sul terreno della Borsa di parigi il 37% del suo valore), ha acceso i riflettori sulla possibile entità della frenata del lusso in Cina.

Che opinione farci sul calo di ricavi in casa Gucci?

Nel caso specifico di Gucci, non dobbiamo dimenticare che la maison ha affrontato (e sta ancora affrontando?) un momento di forte transizione: alla dipartita di Alessandro Michele nel novembre 2022 ha fatto seguito l’arrivo di Sabato De Sarno che sta pian piano facendosi conoscere sempre di più anche in Cina. Bella sfida farsi conoscere in un mercato così esigente, ma Sabato De Sarno sta andando già alla grande. Bellissime, infatti, sono le esperienze immersive introdotte a marzo per le città di Shanghai, Pechino, Chengdu e Shenzhen. Scopo: celebrare l’arrivo delle collezioni moda Primavera-Estate 2024.

A post shared by @gucci

In ciascuna di queste città è inoltre presente una mostra dedicata, curata dall’artista X Zhu-Nowell (che potete seguire qui su Instagram) e di cui vi lascio il video in apertura (courtesy Gucci).

A post shared by @gucci

Altro evento interessantissimo: sempre nel mese di marzo, Sabato De Sarno è stato ospite della Donghua University di Shanghai dove, in conversazione con Angelica Cheung (ex direttrice di Vogue China) ha raccontato dei suoi primi mesi da Gucci, rispondendo alle domande degli studenti e conoscendo i loro sogni. Un momento di scambio secondo me molto importante per far conoscere sé stesso e la sua visione creativa.

A post shared by @sabatods

Alla luce di ciò, è chiaro che Gucci stia portando avanti una strategia che potrebbe presto provarsi vincente. E aggiungo: una strategia che mi comunica grande chiarezza dopo che, in occasione del Capodanno Cinese 2024, non è stata realizzata una campagna pubblicitaria ad hoc (intuisco a questo punto che Gucci in Cina stia facendo le cose un passo alla volta).

Altra griffe, altro discorso. Sono curiosissima di scoprire cosa accadrà in Valentino con l’arrivo di Alessandro Michele. Esattamente due anni fa, analizzammo qui come Michele aveva parlato anche alla Cina attraverso Gucci: dall’abito tradizionale cinese di Melania Trump per il suo arrivo a Pechino fino alle ispirazioni ricorrenti nelle sue collezioni. Ora vedremo come si muoverà in Valentino e come - eventualmente - comincerà un nuovo dialogo col mercato cinese.

Notizie dalla Cina

  • Le sfide che stanno affrontando i designer cinesi oggi, Jing Daily

  • A Guangzhou è stato attivato il nuovo ufficio ICCF, Italy China

  • Perché Millennial e Gen Z cinese investono sempre di più nell’oro? Radii

  • La nuova collaborazione di UGG con Shuting Qiu, WWD


Per oggi è tutto, ci ritroviamo di nuovo domenica prossima! A presto ❤️

0 Comments
Moda in China, di Federica Caiazzo
Moda in China, di Federica Caiazzo Podcast
Ti spiego la Cina di ieri e di oggi attraverso la moda e il mondo del lusso.
Listen on
Substack App
RSS Feed
Appears in episode
Federica Caiazzo